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E' il capoluogo del comune, posto su un sprone roccioso lambito dal primo scorrere del fiume Savio, sul displuvio tra Romagna e Toscana. Su quelle "boscose solitudini" nel 976 San Romualdo fondò l'Abbazia di San Michele Arcangelo, lontana origine dell'odierna Verghereto. Narra la leggenda che il nome derivi dalle "vergate" che i monaci usarono per cacciare il Santo che aveva imposto regole troppo rigide. Il monastero poi franò "per la rosura" del poggio su cui sorgeva e fu in parte ricostruito all'interno dell'abitato, che nel frattempo gli era sorto attorno, fortificato e cinto da mura. Nel medioevo fu un importante castello dei Conti Guidi che controllava i traffici su questa parte di Appennino tra l'alta valle del Savio e quella del Tevere. Dopo la conquista fiorentina (1405) divenne Podesteria che amministrava un vasto territorio, corrispondente a quello attuale. Con l'Unità d'Italia rimase sotto la provincia di Firenze fino al 1923, quando fu unito a quella di Forlì. La struttura del paese, anche se gli edifici appaiono rifatti, ha ancor oggi un'impronta medievale e vi si possono intravedere le antiche mura e la porta del castello; molte case mantengono un'aria "toscana", con conci e portali in pietra serena.